Il Territorio e le Tradizioni

L'Istituto Regina Margherita apre le porte per il FAI

per oltre un secolo la struttura di via rosati ha ospitato centinaia di orfane curandone la formazione pedagogica. Le allieve potevano studiare, imparare a cucire e persino approcciare al teatro

Tra i siti di Teramo che apriranno le porte ai visitatori per le Giornate FAI di primavera del 15 e 16 maggio 2021 c’è l’Istituto Regina Margherita di via Rosati, dove per oltre un secolo sono state accolte ed educate le bambine orfane e povere teramane e di tutto l’Abruzzo. In città esistevano già istituti del genere come il ricovero delle Povere pentite per donne dal passato travagliato e l’Orfanotrofio San Carlo di via Delfico, cresciuto grazie alle donazioni di privati cittadini.

Nel 1858 la sede dell’orfanotrofio era ormai insufficiente ad ospitare tutte le ragazze bisognose. Si decise così di costruire un nuovo complesso in via Rosati, inaugurato il 14 marzo 1879 e chiamato Orfanotrofio femminile Regina Margherita in onore della sovrana d’Italia. La struttura è sempre stata gestita dalle Suore della carità di Santa Giovanna Antida Thouret e caratterizzata da una spiccata attenzione alla pedagogia e all’istruzione delle ragazze.

Nell’istituto le piccole orfane potevano frequentare una scuola materna e una elementare che, nel periodo di massimo splendore, arrivò ad ospitare 350 allieve. Dopo la licenza le ragazze avevano la possibilità di seguire corsi di cucito, ricamo e rammendo, nonché seminari di teatro con la messa in scena di opere di Romolo Corona. Nonostante l’altissima funzione sociale che l’Istituto svolse per decenni, negli anni settanta andò incontro a un progressivo ridimensionamento che ne determinò la chiusura. Attualmente attende un restauro.

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