
Fonte della Noce, una sorgente ricca di storia
la Fonte della Noce è una sorgente che per secoli ha costituito la principale risorsa teramana per l'approvvigionamento idrico; costruita nel Medioevo, nel 1514 fu visitata dalla regina Giovanna d'Aragona che ne rimase tanto affascinata da organizzarvi un banchetto con fiumi di vino rosso
Teramo, città ricca
d’arte e di storia, è dotata di numerose aree verdi contenenti beni culturali: nel
Parco fluviale del Vezzola attiguo al centro storico si trova Fonte della Noce, antica fontana chiamata
così per via degli alberi di noce presenti nelle immediate vicinanze. Costruita
in epoca medievale, la sorgente ha assolto al compito di approvvigionamento
idrico per Teramo fino agli anni Trenta del Novecento, allorché venne
introdotta l’acqua corrente nelle abitazioni; adoperata anche come lavatoio e abbeveratoio per animali,
nel 1835 fu soggetta a un restauro registrato negli Annali del Regno delle due
Sicilie. Fonte della Noce ha una forma rettangolare delimitata su tre lati da
pareti in pietra e laterizi, mentre sul quarto lato si trova un ingresso che conduce
ai due abbeveratoi, al lavatoio e al bacino rotondo impreziosito da una fascia
baccellata.
La sorgente è stata protagonista di una storica visita nell’estate del 1514, quando la regina Giovanna di Trastámara, passata alla storia come Giovanna d'Aragona; a renderne la cronaca fu lo storico Mutio dè Muzji, il quale riporta come la reale rimase colpita dalla limpidezza delle acque tanto da ordinare l’allestimento di un banchetto allietato da musici e da danzatori. Lo storico Niccola Palma ha aggiunto come, nel corso della festa, vennero realizzate due fonti artificiali, una di acqua e l’altra di vino rosso. L’evento è ricordato da una lapide posta nel quattrocentesimo anniversario dell’avvenimento.