Il Territorio e le Tradizioni

Melchiorre Delfico, eminente filosofo e politico Settecentesco

Melchiorre Delfico è stato tra i maggiori filosofi e politici abruzzesi del Settecento, laureato in "Utroque Iure" e deputato al Parlamento napoletano, nonché traduttore della Costituzione spagnola e autore di diversi volumi giurisprudenziali

Nel nutrito gruppo delle personalità teramane che si sono distinte nei più svariati campi, Melchiorre Delfico ha lasciato un solco indelebile per il suo intelletto sopraffino e il suo contributo nella filosofia, nell’economia e nella politica. Nato nel 1744 nel castello di Leognano a Montorio al Volano da un’antica famiglia, perse la madre in tenera età, compì gli studi in istituti ecclesiastici e completò la sua istruzione a Napoli, laureandosi in "Utroque iure” sotto la direzione di Gaetano Filangieri e dedicandosi allo studio della giurisprudenza e dell'economia politica.

Rientrato a Teramo, Melchiorre Delfico seppe creare intorno a sé un gruppo di intellettuali in grado di vitalizzare la vita culturale cittadina, venendo anche nominato presidente del Consiglio Supremo di Pescara nel 1799, ma la caduta della Repubblica Partenopea di cui aveva fatto parte lo costrinse all’esilio nella Repubblica di San Marino. Fu comunque recuperato da Giuseppe Bonaparte re di Napoli, che lo volle con sé al Consiglio di Stato. Eletto deputato al Parlamento napoletano nel 1820, tradusse il testo della Costituzione spagnola del 1812 prima di tornare a Teramo, dove si spense nel 1835.

Da un punto di vista filosofico, Melchiorre Delfico fu sempre vicino al giusnaturalismo di John Locke e alle tesi illuministe di Jean-Jacques Rousseau, esprimendo un sincero anticlericalismo. Tra le sue opere principali troviamo "Intorno a' dritti sovrani di Napoli sulla città di Ascoli”, il "Saggio filosofico sul matrimonio” del 1774 e "Pensieri su l'istoria e su la incertezza ed inutilità della medesima”del 1808.

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