Il Territorio e le Tradizioni

Una città risorta tre volte

Il periodo buio del Medioevo a Teramo iniziò ancor prima della caduta dell'Impero Romano, i Visigoti, infatti, la saccheggiarono e la rasero al suolo nel 410. Poco o nulla si sa del periodo immediatamente successivo, sicuramente la città venne ricostruita e, dopo la dominazione dei Goti, entrò a far parte del Marchesato di Fermo, soggetto ai Bizantini. Con i Longobardi venne inserita nel Ducato di Spoleto e conobbe infine un periodo di indipendenza sotto il Regno di Napoli, che la lasciò costituire in ducato indipendente.

La seconda distruzione
Al centro di una contesa tra Normanni e i duchi di Puglia, Teramo venne saccheggiata nel 1155, ma la sua ripresa fu rapida. Dopo pochi anni venne ricostruita la cattedrale e il suo campanile, denominato da allora Torre Bruciata per ricordare il vecchio campanile distrutto nell'incendio normanno. Il Duecento fu un secolo di ripresa con la costruzione di tante chiese, tra cui la bella S. Antonio, che possiamo ammirare ancora oggi, nel Trecento poi, con il dominio angioino, la città conobbe il suo massimo splendore. Sorsero tanti edifici pubblici, il primo ospedale e l'elegante Palazzo Melatino.

Il declino
Le lotte tra le ricche famiglie cittadine e il terremoto del 1380 diedero inizio al declino della città e il successivo terremoto del 1456 la lasciò semidistrutta.

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